Intervista al dr. Morandi su Alzheimer e Āyurveda

Intervista al dr. Morandi su Alzheimer e Āyurveda | Ayurvedic Point©, Milano

Alzheimer: affrontarlo con la medicina non convenzionale. L'esempio dell’Āyurveda

Terapia multidimensionale e grande attenzione alle relazioni interne ed esterne per la salute del malato: ce ne parla il dottor Antonio Morandi

(Estratto dell'intervista di Valerio Pignatta al dr. Antonio Morandi pubblicata sul nr. 61 Luglio 2017 della rivista Scienza e Conoscenza)  

Il punto fondamentale, quando si parla di medicina convenzionale e di medicine tradizionali, non convenzionali e integrate, è che mentre la realtà è una sola, esistono infiniti modi di osservarla e studiarla, e ognuno di essi coprirà solo una parte. Secondo il dottor Antonio Morandi, neurologo e medico ayurvedico:

La collaborazione fra i diversi sistemi di conoscenza porta a un aumento delle possibilità di descrizione dei fenomeni e quindi a una maggiore comprensione. Questo è un punto molto delicato e attualmente fonte di considerevole confusione. L’integrazione deve essere intesa come collaborazione non come fusione fra i sistemi. Una fusione porta a una perdita dei riferimenti epistemologici dei singoli sistemi o al massimo al prevalere di uno sull’altro. In entrambi i casi non si pongono le condizioni per il cambiamento di paradigma che è alla base di ogni grande scoperta scientifica

Seguendo questa prospettiva abbiamo chiesto al dottor Morandi come l’Āyurveda affronta l’Alzheimer, una patologia in continua crescita per la quale la medicina convenzionale non ha ancora trovato una cura.

Nei Paesi occidentali la malattia di Alzheimer è andata notevolmente diffondendosi negli ultimi anni. I casi sono in aumento e anche l'età di manifestazione della malattia sembra abbassarsi. La medicina convenzionale ha analizzato il problema e ipotizzato diverse cause, ma ancora non è arrivata, secondo la sua visione parcellizzata dell'organismo, a una individuazione reale dell'agente patogeno preciso o del quadro eziologico completo. L'Āyurveda, che affronta l'essere umano nella sua totalità, che interpretazione dà a questa malattia? A quali cause la fa risalire?

 

La ringrazio per la precisione della domanda, perché lei mi chiede correttamente come l’Āyurveda interpreta la malattia di Alzheimer e non, come spesso accade, come l’Āyurveda la descrive. È infatti bene premettere che non è corretto effettuare un confronto uno a uno fra le patologie descritte in Āyurveda e quelle descritte dalla medicina convenzionale; questo perché avendo basi epistemologiche diverse anche l’identificazione delle patologie è diversa. E questo è valido per tutte le patologie.

La lettura che l’Āyurveda fa della malattia di Alzheimer, così come viene descritta dalla medicina convenzionale, è senz’altro quella di una perdita di coerenza dell’integrazione delle percezioni sensoriali, una perdita quindi della funzione propria di Manas, come l’Āyurveda definisce il concetto di mente, che successivamente porterà a una progressiva perdita di coerenza della struttura dell’intero organismo. È importante infatti che in Āyurveda corpo e mente sono considerate la stessa cosa, un continuum di densità di materia, da molto densa a estremamente sottile, in continua connessione quindi e mutua influenza. Per l’Āyurveda Manas (la mente) è una sostanza dotata di azione e qualità e può quindi influenzare il corpo ed esserne direttamente condizionata a sua volta. Le percezioni, la loro elaborazione, la memoria, sono tutte costituenti di Manas che contribuiscono, nella loro coerenza e armonia, a definire la nostra sensazione di individualità e identità. La perdita di coerenza e coesione di questo sistema porta a una progressiva disintegrazione dell’integrità percettiva, a una dissociazione del modello di realtà e a un blocco dell’accesso o a un uso distorto delle memorie. Cosa che effettivamente si riscontra nella progressione clinica della malattia di Alzheimer.

Riguardo alle cause, anche qui è bene fare una premessa. Secondo l’Āyurveda esistono diverse costituzioni individuali che, oltre a definire le caratteristiche personali naturali e fisiologiche, suggeriscono anche i disturbi e le patologie cui ognuno è predisposto sulla base appunto delle caratteristiche specifiche delle varie tipologie. Da questo ne consegue che una stessa causa si potrà manifestare in modo diverso secondo le costituzioni individuali. Sulla base dell’analisi costituzionale di una persona è possibile individuare le possibili predisposizioni ed effettuare una vera prevenzione attiva. Questo concetto è alla base del notevole valore preventivo dell’Āyurveda. In considerazione delle caratteristiche con cui la malattia di Alzheimer si esprime a livello cellulare e si manifesta a livello clinico, e attraverso un’adeguata lettura ayurvedica considerando quindi le qualità percepibili, si può dire che la causa è legata a un eccesso di stimoli che causano secchezza, disidratazione, rigidità, interruzione delle comunicazioni, separazione, disconnessione. Sono tutte manifestazioni in relazione all’invecchiamento oppure, volendo fare degli esempi, collegate a traumi fisici e psicologici, alla cronica eccessiva o inadeguata assunzione di cibi, di farmaci o all’esposizione a fattori ambientali e sostanze inducenti le sopracitate qualità. 

 


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Autore
Author: Dr. Antonio Morandi