Jala: l'Elemento Acqua in Āyurveda

Jala: l'Elemento Acqua in Āyurveda | Ayurvedic Point©, Milano
Natura e Benessere n. 28 – pag. 46/50 (2008) di Antonio Morandi e Carmen Tosto

La vita si è originata ed evoluta sulla terra ed ha acquisito le forme che possiamo conoscere grazie alla presenza dell’acqua. In quasi tutte le tradizioni del genere umano le acque occupano un posto molto speciale.

Nella tradizione indiana si dice che le acque vennero generate da “vac”, la parola, il primo elemento emerso dal ‘Principio primo’, esse sono considerate l’elemento primigenio e tutto il resto riposa su di esse.

La loro prima funzione antropocosmica è per eccellenza la purificazione.
Nel rituale dello Shatapatha-brahmana si dice che stoviglie ed altri utensili debbano essere gettati nell’acqua dopo essere stati usati per il sacrificio, proprio perché le acque costituiscono la base ed il fondamento dell’Universo.
Ancora oggi in India è pratica comune immergere idoli, utensili ed ogni altro oggetto usato nello svolgimento dei riti, nei fiumi sacri. I saggi ed i bambini defunti non vengono cremati ma lasciati alle acque; la simbologia è sempre la stessa, il ritorno alle origini.  

Le Acque possiedono un carattere che potremmo definire intermedio, non sono né aria né terra, sono sulla terra ma vengono dal cielo, portano la vita ma possono anche spazzare via ogni cosa e donare la morte; purificano ma allo stesso tempo possono essere fangose, sono sulla superficie ma hanno anche percorsi oscuri, sotterranei. Prendono le forme più diverse ed hanno libertà illimitata, ed in virtù di queste qualità divengono quindi veicolo dell’energia divina stessa, in questa veste lo Spirito delle Acque “Apam napat” del Rig Veda, ha molte controparti riconosciute in altre tradizioni.

Così recitano alcuni passi dei Veda sulle Acque della vita: (RV X,9)

O Acque fonte di felicità, vi imploriamo, infondeteci vigore, così che possiamo contemplare la grande gioia – Voi siete come madri amorose che bramano di dare affetto ai bambini. Donateci la vostra linfa propizia – Queste Acque siano per noi da bere; divine esse sono per soccorso e gioia. Possano esse impartirci salute e forza! – Voi Acque, che governate su cose preziose e avete il supremo controllo degli uomini, noi vi imploriamo, donateci un balsamo curativo. – O Acque, dotate di balsamo curativo per mezzo del quale il mio corpo sarà salvo, venite, possa io vedere a lungo il sole – Qualunque peccato si trovi in me qualunque male io possa aver compiuto, se ho mentito o giurato il falso, o Acque, allontanatelo da me. — RV X,9 

L’Āyurveda, nella sua millenaria saggezza riconosce all’acqua un ruolo molto particolare per le sue qualità e virtù terapeutiche ed i saggi l’hanno descritta nelle sue molteplici forme e funzioni. Secondo il comune pensiero occidentale l’acqua è semplicemente l’unione di due atomi di ossigeno ed uno di idrogeno che in condizioni normali si presenta allo stato liquido. Poco viene tenuto in considerazione circa le qualità e le diverse forme che l’acqua assume secondo la funzione. Il pensiero indiano e nello specifico quello ayurvedico partono invece dall’analisi qualitativa dell’acqua.

In Āyurveda l’acqua non è considerato un semplice liquido dissetante ma riveste il ruolo di cibo e come tale nutre, lubrifica e disintossica. Le qualità terapeutiche dell’acqua secondo l’Āyurveda sono:

  • antiossidante
  • defaticante
  • digestiva
  • cardiotonica
  • previene la stispsi
  • idratante
  • aumenta il lustro della pelle
  • rinfrescante
  • aumenta l’energia.

L’Āyurveda descrive in dettaglio le proprietà dei diversi tipi di acque tra cui anche quella piovana, raccolta in diverse stagioni, considerando inoltre vari fattori climatici fra cui il vento, la temperatura ed anche il tipo di terreno su cui cade e come infine viene conservata. Tutto contribuisce a definire le qualità dell’acqua e quindi a comprendere le sue caratteristiche.

L’acqua piovana secondo l’Āyurveda non ha un sapore ben manifesto ma ha potenza ed attributi legati al freddo; la sua specifica azione è ringiovanente in quanto aumenta la forza e dona la vita, promuove l’intelletto ed allevia tutti e tre i dosha. Viene indicata nei testi quale cura per la sete morbosa, la debolezza, la sonnolenza, l’affaticamento mentale ed il sonno eccessivo.  

Vengono inoltre descritte nei testi ayurvedici, le proprietà dell’acqua raccolta da fonti diverse come per esempio le sorgenti ed i fiumi (specificandone le differenze se per esempio i fiumi hanno correnti forti o deboli), l’acqua stagnante di lago, differenti tipi di fonti termali e l’acqua dei pozzi. Sono inoltre indicati i metodi più adeguati per rendere l’acqua pulita e liberarla quindi dalle impurità naturali, chimiche e dai microbi.

Le acque di superficie in Āyurveda vengono distinte in quattro tipi:

  • divya – acqua piovana raccolta prima di cadere a terra
  • tusaraja – acqua raccolta dalla rugiada e dalla brina
  • dhara – acqua piovana dopo che è caduta a terra
  • karihaima – acqua ottenuta dalla grandine e dalla neve

Di queste quattro varietà la migliore è considerata il tipo divya a causa della sua leggerezza (a sua volta divya viene poi suddivisa in altre due categorie). È possibile inoltre potenziarne gli effetti benefici esponendola ai raggi del sole e della luna, in questo caso l’acqua così trattata prende il nome di Hamsodaka; viene cioè considerata priva di difetti, con una specifica azione rasayana ovvero ringiovanente e diventa come un’ambrosia.

Vi sono poi in Āyurveda molte indicazioni circa la temperatura adatta per assumere l’acqua, e particolari controindicazioni nell’assunzione dell’acqua fredda, non comunemente consigliata ma assolutamente vietata in particolari stati patologici. In genere comunque l’acqua può diventare molto indigesta se bevuta nello stesso momento fredda e in grandi quantità.

L’Āyurveda consiglia di bere acqua in modo regolare nell’arco della giornata, meglio a piccole dosi e, se vogliamo avere un’efficace azione purificante per l’intero organismo, l’indicazione migliore è quella di consumare acqua calda che è stata fatta precedentemente bollire per almeno 5/10 minuti.

L’acqua in questo modo diventa molto più leggera, ripulendosi di ogni memoria acquista proprietà diverse: sviluppa un’azione “dipana” ovvero stimola il processo digestivo ed attivando “agni”, diventa anche un’efficace “srota shodana” ossia ripulisce i canali rimuovendo così “ama” le tossine, ha inoltre un efficace effetto sulla diuresi ed allevia la stipsi (soprattutto se bevuta al risveglio al mattino).  

Gli antichi studiosi dell’Āyurveda hanno poi considerato le caratteristiche terapeutiche dell’acqua ed i relativi cambiamenti e proprietà secondo la bollitura e le diverse conseguenti riduzioni. Una delle modalità di assunzione dell’acqua più usate in Ayurveda è la bollitura (Usnodaka), il riscaldamento trasferisce all’acqua le proprietà dell’elemento fuoco ed acquista la qualità del calore (Ushna) e della penetrazione (Suksma) che le consentono di penetrare più profondamente nell’organismo e di pulire i canali (Srota) facilitando l’eliminazione delle impurità.

In ogni ambito l’Āyurveda è estremamente attenta e meticolosa e, riconoscendo l’unicità di ogni individuo avente quindi bisogni diversi, propone indicazioni assolutamente personalizzate anche in caso di “semplice” assunzione di acqua bollita.
L’acqua ridotta per bollitura a 3/4 del proprio volume pur passando attraverso un processo di purificazione e riduzione, mantiene le sue qualità di coesione e pesantezza ed è utile per alleviare vata dosha; quella ridotta a metà del proprio volume allevia pitta dosha, mentre l’acqua ridotta ad 1/4 del proprio volume, diventa molto più leggera ed ha la proprietà di stimolare il potere digestivo ed alleviare la costipazione diventando così più utile per il kapha dosha.

L’acqua viene inoltre ampiamente impiegata in Āyurveda come veicolo ideale di erbe e composti vari e, dopo elaborate decozioni o semplici infusi, diviene una vera e propria formulazione farmacologica. L’assunzione di acqua erbalizzata prende il nome di Aushadi Usnodaka ed utilizza proprio le qualità di leggerezza, calore e penetrazione per potenziare e veicolare i principi terapeutici erbali in profondità nell’organismo.

Oltre all’uso interno l’Āyurveda si avvale di numerose terapie fisiche e trattamenti esterni che fanno proprio dell’acqua, in forma pura o come veicolo per le sostanze erbali, una preziosa risorsa. In questo ambito vengono indicati bagni parziali o completi, particolari esposizioni al vapore (semplici o a base di decotti di erbe) ed altre forme di utilizzo dell’acqua che diventa protagonista di un articolato percorso di riequilibrio interno ed esterno.

Secondo l’Āyurveda l’importanza primaria che l’acqua riveste per la vita e per il mondo stesso risiede nel fatto che l’acqua, o meglio il concetto che ne esprime le qualità e proprietà, è uno dei Bhuta o elementi fondamentali.  La teoria dei Panchamahabhuta (I Cinque Elementi) considera la realtà come formata da cinque elementi primordiali che esprimono cinque stati della materia e dell’energia:

  • Etere (Akasha)
  • Aria (Vayu)
  • Fuoco (Tejas)
  • Acqua (Jala)
  • Terra (Prithvi).

I Cinque Elementi partendo dall’etere, danno origine in sequenza uno all’altro in un progressivo addensarsi e sommarsi di materia, energia e qualità. Questo fa sì che l’acqua, quarto elemento contenga in sé le informazioni dei tre elementi che la precedono e quelle che originano poi il successivo. Infatti l’acqua ha una struttura ordinata ma tende a diffondersi, conduce elettricità e la può generare con il suo movimento, possiede una forte coesione ed è incomprimibile. L’acqua ha la capacità di far crescere e dare stabilità, rende la terra morbida e fa germogliare i semi. L’acqua è l’elemento che traduce la formula della vita dagli altri elementi e la attua in forma e funzione.

In ogni antica tradizione i richiami a questo importante elemento sono continui e spaziano in vari ambiti; l’acqua comunica attraverso la sua energia primordiale le sue qualità di base che, non a caso, dai grandi Maestri vengono prese come esempio da seguire ed assimilare per raggiungere un armonico atteggiamento psichico e comportamentale: flessibilità, adattabilità, fluidità, scorrevolezza, libertà illimitata, dolcezza, calma, determinazione, arrendevolezza ma anche grande forza ect.  

E così raccomandano i Maestri:

La giusta via è simile all’acqua, poiché adattandosi a tutto, a tutto è adatta.

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Author: ayurvedicpoint