a cura del dr. Ernesto Iannaccone
Il termine pṛthivī, di genere femminile, è la forma modificata di pṛthvī, femminile del termine pṛthu, “ampio”, che è ottenuto a partire dal tema √prath (prakhyāne), “estendersi”.
Pṛthivī sottolinea dunque la natura vasta della terra.
La natura femminile della terra è collegata al fatto che essa nutre e sostiene gli esseri viventi (madre terra).
L’Amarakośa elenca ben trentotto sinonimi, tutti femminili, di pṛthivī. Tra i più importanti vanno menzionati:
- quelli che sottolineano la sua vastità: anantā, ūrvī, mahī, vipulā
- quelli che sottolineano la sua ricchezza: vasumatī, vasudhā, vasundharā
- quelli che evidenziano la sua natura di supporto e di nutrice: dharā, dharaṇī, viśvambharā, dhātrī
- quelli che sottolineano la sua natura stabile: acalā, sthirā.
I sinonimi più comuni sono bhū, bhūmi e kṣiti.
Bhū è ottenuto dal tema √bhū (sattāyām), “esistere”, + il suffisso 0 (kvip) con valore logico di adhikaraṇa, “luogo”. Bhū è il luogo dove le creature vivono, dunque la terra.
Identica è la derivazione del termine bhūmi, con una variazione solo del suffisso e l’inserimento di una m.
Tra le sostanze la terra ha il carattere dell’odore. Essa è di due tipi: eterna e non eterna. Quella nella forma di atomo è eterna, quella nella forma di prodotto è non eterna. Essa è anche di tre tipi: corpo, modalità di senso e oggetto. Il corpo è il nostro e quello delle altre creature, il senso è l’odorato che percepisce e che ha sede nella punta del naso; l’oggetto sono la terra, i sassi, eccetera. — Tarkasaṃgraha, 10.
Dr. Ernesto Iannaccone
Medico Specialista in igiene e medicina preventiva, si occupa di Āyurveda dal 1985.
Si è formato con lunghi periodi di soggiorno e di studio in India presso svariate istituzioni ospedaliere ed universitarie.
Esperto in sanscrito e nella traduzione di testi classici.
È autore di diversi libri sull’Āyurveda.