Vṛtti

Vṛtti, Vritti, Vritta, il vortice della mente | Ayurvedic Point©, Milano

Il termine deriva da dalla radice vritu ‘vartane’, ovvero ruotare.

Secondo i vari contesti la parola rappresenta anche: azione, condotta, occupazione, circonferenza, ruota, uno stato della mente, movimento, natura, rotolare, attività, tendenza, stile…

Si trova il termine vṛtta intesa nel senso di ruota girevole nel Ṛg Veda.

Un metro che contiene un numero fisso di sillabe è chiamato vritta-khanda.

Il concetto di vṛtti è centrale nella definizione principale dello yoga data nei Sūtra 1.2 degli Yoga Sūtra di Patañjali:

yogaḥ citta-vṛtti nirodhaḥ.

I. K. Taimni lo traduce come:

Lo yoga è il silenzio delle modificazioni della mente.

Centrale nella definizione di yoga è il concetto di vṛtti come modificazione della mente, che è l'intento delle pratiche yogiche di mettere a tacere.

Vritti, letteralmente nel senso dello yoga inteso come "vortice", è un termine tecnico proprio dello yoga che indica che i contenuti della consapevolezza mentale sono disturbi per la coscienza.

Vṛtti può essere inteso come un termine che si riferisce a qualsiasi contenuto della coscienza. Il significato è ampio, riferendosi non solo ai pensieri ed alle percezioni vissute in un normale stato di veglia, ma anche a tutte le percezioni superfisiche, come i sogni o in qualsiasi stato alterato di coscienza.

Nel contesto dell'Induismo e dello yoga, i vṛtti si riferiscono a diverse tendenze, o propensioni psico-fisiche, che danno alla mente la possibilità di esprimere una varietà di sentimenti ed emozioni.

I testi descrivono i saṃskāra come il risultato di azioni ed esperienze passate che hanno lasciato un'impronta nella mente. L'espressione dei saṃskāra dà origine ai vṛtti, che rappresentano collettivamente il comportamento che rende ogni persona unica: i suoi desideri e le sue repulsioni, le sue predisposizioni e i suoi complessi.

Autore
Author: jole

Glossario Ayurvedico

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