Bhūta

Molte persone che hanno studiato un po' di Āyurveda si saranno trovate di fronte a una parola più complessa che include la parola bhūta, ad esempio: Pancamāhābhūta.
Bhūta vengono tradotti come "elementi", quindi nella parola Panca-māhā-bhūta, panca vuol dire "cinque", māhā vuol dire "grande", bhūta vuol dire "elementi": i cinque grandi elementi, che nell'Āyurveda sono quelli che in italiano vengono tradotti come: etere, aria, fuoco, acqua e terra.

In realtà la parola bhūta è una parola molto interessante perché comprende dei significati nascosti.

Il Sanscrito è una lingua molto particolare, è una lingua le cui parole hanno tutte delle radici verbali quindi hanno dei significati molto complessi. Ogni parola ha dentro di sé dei concetti che si sviluppano e si adattano al contesto della frase per cui lo studio dell'etimologia, lo studio dell'origine delle parole della lingua sanscrita per lo studio dell'Āyurveda ma anche per la comprensione poi della natura così come viene descritta dall'Āyurveda è molto importante.

Infatti la parola Bhūta ha un doppio significato. Come detto, viene tradotta come "elemento" quindi anche come "materia", nel senso di "elemento grossolano", ma in realtà se andiamo a vedere l'etimologia vuol dire anche "demone", ossia una cosa che non possiamo controllare, che esiste ma che non si vede e che però agisce.

Però al contempo vuol dire anche "materia", ossia una cosa che esiste, che vedo, che posso toccare.

Interessante è che all'interno di questo concetto bhūta, che viene applicato poi per descrivere tutto quello che è la materia, è insito il concetto di esistenza materiale e
esistenza non materiale, di esistenza controllabile e di esistenza non controllabile.

Questo richiama molto alla nostra attenzione il dualismo onda-particella della meccanica quantistica.
Difatti l'Āyurveda e il Sanscrito nascondono al loro interno una conoscenza straordinaria, profondissima, che con uno studio approfondito possiamo far emergere e mettere in relazione anche con la conoscenza moderna.

Una parola, bhūta, che viene tradotta come elemento ma che in realtà vuol dire sia materia che elemento esistente ma non percepibile in ogni materiale, ci fa capire quanto avanti sia il pensiero che sottostà a quelli che appaiono i semplici principi dell'Āyurveda.