a cura del dr. Ernesto Iannaccone
Il termine mahābhūta è un composto (samāsa) di tipo aggettivale (qualificante + qualificato) formato dai due termini mahat e bhūta.
- Mahat significa “grande” e nei composti diventa mahā;
- Bhūta è un termine ottenuto a partire dal tema √bhū (sattāyām), “esistere” più il suffisso Kta, che denota, nei verbi intransitivi, l’agente di un’azione passata. Bhūta significa “ciò che è venuto in esistenza”
Il termine bhūta, ottenuto mediante un altro procedimento grammaticale, significa “colui che possiede potere / ricchezza” e designa gli spiriti invisibili e generalmente malevoli.
Nel lessico ayurvedico (ma non solo) il termine mahābhūta designa gli elementi fondamentali della creazione che sono in numero di cinque (pañcan) e combinandosi variamente danno origine alle differenti forme fisiche e ai differenti esseri.
I cinque elementi sono elencati a partire dal più sottile (ākāśa) fino al più denso (pṛthivī) o viceversa.
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Dr. Ernesto Iannaccone
Medico Specialista in igiene e medicina preventiva, si occupa di Āyurveda dal 1985.
Si è formato con lunghi periodi di soggiorno e di studio in India presso svariate istituzioni ospedaliere ed universitarie.
Esperto in sanscrito e nella traduzione di testi classici.
È autore di diversi libri sull’Āyurveda.